La Sardegna, terra di incantevole bellezza e cultura millenaria, si trova di fronte a un crocevia cruciale. Il 32° Rapporto 2025 sull'Economia della Sardegna, curato dal CRENOS (Centre for North South Economic Research), ci offre uno sguardo approfondito sulle sfide e le opportunità che l'Isola sta affrontando. Leggendo le "NOTE RIASSUNTIVE", emerge un quadro complesso, fatto di persistenti criticità ma anche di segnali di dinamismo e adattamento.
La Demografia Sarda: Un Grido d'Allarme Silenzioso
Il dato più preoccupante riguarda senza dubbio la demografia. La Sardegna è alle prese con una decrescita inarrestabile. Con appena 7.037 nascite nel 2024 e un tasso di natalità di 4,5 nati ogni mille abitanti, l'Isola registra il valore più basso d'Italia, molto al di sotto della media europea. Anche se la mortalità è in lenta diminuzione, i decessi rimangono elevati (18.449 nel 2024). Questo si traduce in un progressivo invecchiamento della popolazione, con l'età media che sale a 49,2 anni e un rapporto intergenerazionale squilibrato: 281 residenti over 65 ogni 100 giovani sotto i 15 anni. Un fardello sociale ed economico crescente, dove ogni 100 persone in età lavorativa devono sostenere 59,2 individui a carico. Un saldo migratorio positivo, seppur in calo, non riesce a invertire questa tendenza.
Economia e Lavoro: Tra Divari e Nuovi Impulsi
Dal punto di vista economico, il PIL per abitante della Sardegna nel 2023 è pari al 72% della media UE, collocandola tra le "regioni meno sviluppate". Tuttavia, si registra una crescita del PIL dell'1,1% sul 2022, in linea con la media nazionale, mostrando una certa resilienza. I consumi delle famiglie sono stabili, con un aumento della spesa per i servizi (+4,3%), anche grazie alla domanda turistica, e un calo per i beni alimentari.
Il tessuto produttivo sardo si caratterizza per la preponderanza di microimprese (oltre il 96% del totale), con una media di soli 2,9 addetti per impresa, assorbendo oltre il 60% degli addetti totali. L'Isola si specializza nei settori agricolo (24% delle imprese) e turistico (10%). L'export, pur dominato dai prodotti petroliferi, mostra una promettente diversificazione con crescite significative in settori come la chimica di base, i prodotti metallici e l'industria lattiero-casearia.
Il mercato del lavoro nel 2024 ha visto un aumento delle forze di lavoro e dell'occupazione, con una notevole riduzione della disoccupazione del 16,6%, portando il tasso complessivo all'8,3%. Particolarmente significativo l'incremento di occupati nel commercio, alberghi e ristoranti (+16%) e nelle costruzioni (+17,5%). Si evidenzia un recupero delle retribuzioni medie, in particolare per le donne. Nonostante una persistente incidenza del lavoro atipico (part-time, indipendente), si osserva una riduzione del part-time e dei contratti a tempo determinato, segnale di una maggiore stabilità, anche se il lavoro indipendente maschile continua a crescere.
Sanità e Servizi Sociali: Luci e Ombre
La spesa sanitaria pubblica è cresciuta, ma la Sardegna mantiene un triste primato: il 13,7% dei cittadini rinuncia alle cure, un valore più alto d'Italia dal 2017, con una probabilità superiore del 30% per le donne. I tempi di attesa per ricoveri programmati e interventi urgenti sono peggiorati, e gli ostacoli economici all'accesso alle cure sono in aumento. Anche se il PNRR ha destinato 440,9 milioni di euro alla sanità territoriale, con le Centrali Operative Territoriali quasi tutte operative, si registrano ritardi significativi nella realizzazione di Case e Ospedali di Comunità. L'accessibilità agli ospedali con medicina d'urgenza è critica per il 14% dei sardi (oltre 200mila persone), che impiegano più di 30 minuti per raggiungere un pronto soccorso, soprattutto nelle aree interne e costiere ad alta densità turistica.
Sul fronte dei servizi sociali, cresce l'offerta per la prima infanzia, ma questa è in parte mitigata dal calo demografico. Drammatica la carenza di assistenza domiciliare per gli anziani, che raggiunge appena lo 0,1% degli over 65.
Ambiente, Trasporti e Innovazione: Potenziale Inespresso
La Sardegna si distingue per una raccolta differenziata in crescita (76,3%), un dato virtuoso, ma i costi di smaltimento rimangono elevati. Il trasporto pubblico extraurbano, sia su gomma che su ferro, è poco attrattivo e la soddisfazione degli utenti è bassa, con crescenti difficoltà percepite negli spostamenti.
L'Isola produce un surplus di energia da fonti rinnovabili, ma persistono squilibri infrastrutturali. Nonostante gli investimenti in ricerca siano in aumento, il contributo del settore privato è scarso, indice di una bassa integrazione tra ricerca e sistema produttivo. Le imprese sarde sono dinamiche nell'adozione di tecnologie digitali e intelligenza artificiale, ma i cittadini mostrano una limitata propensione all'e-commerce, uno dei valori più bassi in Europa.
Turismo e Capitale Umano: Le Chiavi del Futuro
Il turismo si conferma un settore chiave dell'economia sarda, con aumenti a doppia cifra negli arrivi (+11%) e nelle presenze (+10%) nel 2024, superando i livelli pre-pandemia e trainato dalla componente straniera. È incoraggiante la progressiva destagionalizzazione dei flussi, con un picco di presenze ad agosto che si riduce e un aumento significativo nei mesi di spalla (maggio +21%, ottobre +40%). Per la prima volta, la Sardegna è la quinta meta preferita dagli italiani anche per i soggiorni primaverili. L'offerta ricettiva è vasta e in crescita, con un ruolo preponderante degli alloggi privati. Mentre Alghero, Cagliari e Olbia guidano le interazioni turistiche, alcuni comuni dell'interno come Fonni e Tempio Pausania mostrano una doppia stagionalità, indicando un potenziale per un turismo più distribuito e diversificato.
Tuttavia, il capitale umano continua a presentare carenze croniche rispetto alla media europea, con una preoccupante migrazione dei giovani più qualificati. Le università sarde lottano con un deterioramento finanziario e una minore capacità di attrazione.
Verso un Futuro Sostenibile e Inclusivo
Il Rapporto CRENOS delinea una Sardegna in trasformazione, che lotta contro fragilità strutturali ma che possiede anche risorse intrinseche e settori promettenti, come il turismo e la produzione di energia rinnovabile. La qualità istituzionale è migliorata, ma la fiducia nelle istituzioni è ancora fragile.
Per superare le sfide demografiche, sanitarie e socio-economiche, è fondamentale un impegno congiunto. Investire nel capitale umano per contrastare l'esodo dei giovani, rafforzare il sistema sanitario per garantire cure accessibili ed efficienti, e promuovere un'innovazione che sia realmente integrata con il tessuto produttivo, sono passi imprescindibili. La Sardegna ha il potenziale per costruire un futuro più prospero ed equo, ma ciò richiederà visione, coraggio e la capacità di trasformare le criticità odierne nelle opportunità di domani.
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